logo Hewlett Packard   Hewlett Packard HP-2100A



 

Scheda del prodotto


Costruttore: Hewlett Packard
Categoria: Minicomputer
Luogo d'origine: U.S.A.
Anno produzione: 1971
Catalogato nel: 2016, donato da Campani Dante
Dati tecnici: CPU proprietaria a 1,02 MHz; Ram 32 KB; Sistema operativo RTE-III; memorizzazione dati su banda perforata e hard disk da 5 MB.unità centrale 2100A sistema 11; hard disk 7900A option 001; alimentatore HD 13215A option 001; lettore nastro perforato 2748B opti 001; stampante a tamburo 2610A; console 2645


Descrizione

La HP, nata nel 1939 in quella che poi avrebbe preso il nome di Silicon Valley, iniziò lo sviluppo di apparecchi informatici a metà anni ´60, dopo essere diventata famosa per la produzione di strumentazione elettronica con grandi caratteristiche di affidabilità.
Il target scelto fu quello dei minicomputer, calcolatori cioè di piccola dimensione (se confrontati ai poderosi mainframe di IBM), in grado però di interfacciarsi facilmente con i tanti strumenti standard di laboratorio già presenti all´interno delle imprese.
Il 2100A fu l´ultimo di questi calcolatori progettati principalmente per il controllo di strumenti e macchinari; successivamente HP preferì differenziare la produzione in computer desktop, in tempo reale e per scopi generici.
L´affidabilità proverbiale di HP è testimoniata dal fatto che il nostro esemplare, sopravvissuto ad almeno 2 passaggi di proprietario, è ripartito immediatamente una volta rimontato nel nostro Museo.
Come molti computer dell´epoca, il 2100A usa memorie a nuclei magnetici, con dotazione standard di 4K di parole a 16 bit, implementabile fino ad un massimo di 32K; di lì a poco i circuiti integrati avrebbero sostituito questa tecnologia. È già interfacciabile con terminali video, ma mantiene ancora una appariscente console a pulsanti luminosi per un immediato riscontro sull´elaborazione in corso. Ma è anche il capostipite di una serie nella quale il vecchio metodo della programmazione attraverso il pannello di controllo viene abbandonato, mancando la visualizzazione dei registri della CPU.
La vera novità del 2100A è la cosiddetta microprogrammazione; questa è la capacità di poter programmare la CPU ad un livello molto vicino all´hardware, principalmente allo scopo di ridurre la complessità dei circuiti elettronici. Questa consente anche a piccole e semplici microarchitetture di emulare più potenti architetture, più unità di esecuzione e così via, ed è un modo economico per ottenere la compatibilità software tra diversi prodotti in una famiglia di processori.
Per le sue caratteristiche d´affidabilità e compattezza il 2100A fu all´epoca scelto per installazioni in ambienti difficili come quelli marini (navi oceanografiche, sottomarini, ecc.).
Il nostro esemplare, con ben 32KB di RAM, è dotato di lettore di banda perforata, operante a 500 caratteri/secondo, e di una potente unità a dischi (uno fisso ed uno rimovibile) da circa 5 MB. Completano il quadro la console e la stampante a tamburo, capace di stampare su carta ben 200 linee al minuto.
Si calcola che furono vendute oltre 8.000 unità di HP-2100 a livello mondiale (versione A e versione S scientifica), non poche se consideriamo che, listino alla mano, il nostro 2100A nel 2017 costerebbe oltre 268.000 euro.


Particolarità

Sui pulsanti della console, l´uso di normali lampadine (soggette a bruciarsi) può trarre in inganno l´utente sui risultati dell´elaborazione (la spia è spenta oppure è guasta?).


Restauro

La macchina, donata da un lanificio pratese, è stata smontata completamente per il trasporto, dati gli ingombri. La stampante ha comunque creato non pochi problemi, dato che pur senza tavolino d'appoggio necessita di almeno 4 persone per essere sollevata.
L'elemento che ha creato più problemi è stata la console, dato che il monitor presentava il classico difetto del deterioramento della colla siliconica tra il vetro esterno ed il cinescopio.



Bisogna armarsi di tanta pazienza e cercare di levare quanto più possibile la colla in eccesso sui bordi, usando un trincetto; poi si scalda con phon l'intera superficie del vetro esterno, per ammorbidire il collante siliconico.
Aiutandosi con un cacciavite si inizia allora a forzare il distacco del vetro, che avverrà di colpo.



A questo punto è facile pulire il vetro ed il monitor sottostante.



Rimontando il vetro a questo punto l'immagine risulterà perfetta.



Dopo attenta pulizia e revisione, la macchina è stata rimontata e si è accesa subito, anche se necessita ancora di studi approfonditi per capirne la logica di funzionamento.

Nella foto sotto gli stupendi anelli di ferrite della memoria RAM.


 
 

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